Una
pittura universale, che si sviluppa in una dimensione onirica e reale
nel contempo, e che non conosce confini di tempo e di spazio. E' quella
che propone Irene Albano, artista eclettica, che si proclama avulsa
da ogni corrente di pensiero e di stile. Legata nel profondo alla sua
terra, ne cattura e ne trasferisce sulle tele la magia ed i suoi profumi
inebrianti, gli aspetti più reconditi, sia nei volti che nei
paesaggi, che sanno di Magna Grecia, facendoli sentire palpabili e viventi,
utilizzando una sua personale tecnica e rivisitandoli attraverso un
processo di trasposizione dall'antico.
Colori e tonalità mediterranee e solari si intrecciano, per fondersi
e confondersi, in una simbiosi armonica ed equilibrata. Ai suoi soggetti
sembra mancare solo il dono della parola, tanta è la poesia che
pervade ogni lavoro.
Sublimi ed austeri volti di donna, fiori soavi e profumati; paesaggi
che solo in apparenza sembrano aridi, ma che in realtà emanano
una luce che non si spegne mai; angoli ed ambienti di un sud che non
cambia, riproposto nei tratti più salienti: sono i temi privilegiati
dalla pittura di Irene Albano, che va letta ed interpretata nel suo
insieme, poiché ogni tela pare un non finito che ne annuncia
una seconda
e poi un'altra ancora, per realizzare il romanzo
vivente della natura. Una storia che seduce, un ricordo che non sbiadisce
mai.
Irene Albano ha il merito non trascurabile di realizzare una operazione
artistica e culturale di non poco conto, e lo fa con quella semplicità
e modestia innate nel suo temperamento, non perdendo mai la voglia di
imparare e di esercitarsi, per apprendere sempre ed ancora di più.
Giornalista
Prof. Giuseppe Coniglio.
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