Giovane
artista reatino, dotato di un'anima vivace ed istintiva, è
in grado, tuttavia, di immergersi nelle fragilità dell'umana
natura assumendo tratti di maggiore delicatezza e riflessività.
Di lui, Alberto Bertuzzi, responsabile tecnico delle perizie d'arte
presso il Tribunale di Roma, scrive: "La scelta del mezzo
espressivo è parte integrante del messaggio artistico.
Guido Carlucci, nello scegliere la spatola come elemento di tramite
con la tela, sulla quale il colore si spande e si appoggia, sfruttando
l'elastica flessibilità dell'acciaio, comunica una gestualità
precisa ed istintiva, una volontà di affrontare la realtà
che poi si scopre fondata salda su principi di spiritualità
e di poesia. E sono questi gli elementi che risaltano nelle sue
opere: i percorsi francescani, i paesaggi, in cui l'elemento atmosferico
prevale in maniera emozionale, rivelano lo spirito della fede
e la poesia della natura. Sono queste le testimonianze di un cammino
sentito e vissuto intimamente, come sentito e vissuto appare il
suo percorso di artista".
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