Un
gusto forte della natura, una sensibilità plastica delle
cose, un segno deciso, incisivo.Così la pittura di Teo Bragagna,
un linguaggio espressionistico folto di alliterazioni e cacofonie,
colori modulati fra loro con accostamenti duri e laceranti di spatolate
ad olio ampie e sinuose, dense come lave fantastiche, di grumi e
rilievi e crepe, cosicché noi ascoltiamo, guardiamo tutto
un crepitio tellurico e primordiale di eventi che fuoriescono dal
bordo dell'accademia, sia pure di avanguardia, per diventare un
discorso di stile in do maggiore. Il suo pennello sa stendersi e
placarsi in verdi e opachi andanti, sa placarsi e raccogliersi in
composizioni ove tra cielo e terra non vi è conflitto ma
rispondenze serali, pause attese.
Ivo Gigli
Teo Bragagna è romagnolo d'origine, ma vive da circa un
anno sulle colline marchigiane
E' stato selezionato dalla giuria del Premio Carlo Dalla Zorza
,patrocinato dal Comune e
Dai Musei comunali di Milano, ad esporre le proprie opere alla
Galleria Ponte Rosso via
Brera,2 a Milano
|