" Il quadro è il mio spazio vissuto ; io sono presente all'interno , nell'ombra , dove sto ad osservare la luce e lo spettatore . Perchè mi sento dentro a ciò che faccio e perchè quando comunico mi pongo di fronte all'altro . Nel fare ci si scopre o riscopre , ci si conosce meglio ... si fa luce e si individuano altre zone buie . Il mio lavoro parte dopo introspezioni soggettive , dopo tanti e perlopiù solitari pensieri al fine di trasmettere nel quadro le emozioni che io stessa ho provato nel vedere quel particolare attimo di luce , nel percepire una suggestiva atmosfera ; la materia della pittura deve impadronirsi della materia del mondo e dell'esistenza .

Non riconosco nella mia arte il concetto di ricerca intensa come assunto teorico da dimostrare mediante una successione di esperimenti . Esiste invece il lavoro , energia scaturita da un'emozione o anche soltanto da un fattore indefinibile , qualcosa che nasce guardandomi intorno : perchè il paesaggio non mi sta di fronte , ma mi circonda , finchè non ne sono completamente immersa . Parlo di un'esperienza totale , una sinestesia di suoni e odori di cui la percezione visiva non è che una soglia.

Quando mi pongo davanti a una tela , molto raramente parto da un "progetto" ben definito , ma procedo dando libero sfogo all'istinto e all'emozione .

Ampie zone di colore con accostamenti di caldi e freddi prendono forma a poco a poco , alla ricerca di una soluzione . Passo poi ad una seconda fase , in cui distribuisco l'intensità cromatica per indicare profondità , finchè il quadro non manifesta una vita propria .

Allora il lavoro può interrompersi e comprendo che è finalmente maturo il distacco da ciò che ho dipinto . L'opera è terminata . "

Stefania Sammartino