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  FREI RENATE - AIRBRUSH ART DESIGN

  LA SUA STORIA

 

Stavo facendo l'apprendistato in uno studio di grafica pubblicitaria e naturalmente come tutti gli apprendisti dovevo fare dei lavoretti che non erano molto graziosi , esempio fare le pulizie.
Ma un giorno mentre pulivo feci una scoperta, trovai un oggetto dimenticato nel buio di un armadio e chiesi ad una mia collega di spiegarmi che cosa fosse.
Lei prese quel oggetto, si mise a lavorare e quello che vidi mi stupì enormemente.
Nonostante io amassi il mio lavoro da disegnatrice, odiavo l'uso dei colori, preferivo usare solamente le matite tradizionali "in graffite grigia", ma quando vidi l'aerografo rimasi sbalordita e desiderai subito imparare ad usarlo.
Non credevo che si potesse mettere del colore senza rompere o distruggere la carta.
Quando finii l'apprendistato mi comprai un aerografo del tipo deVilbiss super 63 e non sapendo dove fare dei corsi nè che materiale usare, acquistai dei libri e mi spostai in Scozia per sei mesi.
L'inizio è stato durissimo, l'umidità era enorme, utilizzavo la carta sbagliata, il frisk-film talvolta mi toglieva tutto il colore che avevo appena spruzzato.
Mi sentivo come una persona da Marte, ma dopo tante settimane di angoscia e fatica, riuscii a trovare le giuste cose che mi permisero di realizzare I miei primi quadretti.
Le mie ricerche però non finirono…Come si fa il cielo ?
Comprai un video dove spiegava l'uso del cotone, che belle ombre, non sapevo che le nuvole facessero le ombre…
E poi sempre il frisket, per fare un mirtillo usi il frisket, per ogni cosetta usi il frisket.
Cominciai ad odiare quella tecnica, così devastante, non riuscivo ad arrivare al risultato senza tagliare come una matta, sentivo le mie dita spaccarsi in due.
Mi accontentai poco alla volta dei miei lavoretti, un cielo con nuvolette con ombra, una pera che stava per diventare non so che cosa, una mela con delle labbra, questo era il mio primo stile che assomigliava al surrealismo di Dalì.
Ritornai in Svizzera, sapendone un pò di più, e continuai I miei studi.
Con molti miei quadri feci la mia seconda mostra, lì conobbi Francesco Del Prete, che mi fece entrare nel club di airbrush Svizzero, mi disse pure che I miei quadri erano interessanti, ma che I avrei dovuto impegnarmi di più nel tagliare il frisket.
Poi nel club vidi I lavori di un artista che non usava il frisket , ma solamente la carta e rimasi a bocca aperta. Da allora lavorai senza frisket , usai ogni cosa. Mentre gi altri miei coetanei erano in discoteca, io lavoravo nel mio studio ore e ore.
Mathias Faber, artista che teneva dei corsi, mi disse che il mio livello era molto alto.
Partecipai ad un concorso "Airbrush Schweiz" , arrivai tardi con un quadro in bianco e nero era un ritratto a metà…non finito.
Non ci credevo quando mi dissero che il mio lavoro vinse, ma fu così.
Continuai a lavorare come una matta e vinsi un 2° premio.
Poi dopo tante fatiche il 5° posto nel campo dei professionisti in Svizzera e finalmente il 1° premio nella mia nazione preferita, in Italia a Milano.
Sono già tre anni che lavoro autonomamente, con passione, con il mio amato aerografo, che nel frattempo è stato affiancato da altre 21 pistole.
Mi resta tutta la vita per imparare ancora di più, non c'è mai uno stop. E' una tecnica fantastica, si può arrivare a risultati strabilianti.
Questa magia mi ha stregata.!!!

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